mercoledì 7 maggio 2008

la sede aryos: il rifugio scarpa gurekian




alcune foto

la vecchia chiesa nel centro del paese, accanto passa la strada per l'ecocentro

il Monte Agner


villette adiacenti al sito dove verra realizzato l'ecocentro (foto anni 70)




martedì 6 maggio 2008

la gatta da pelare

Altro animale: i gatti.
Oltre ai granchi l'amministrazione si è pure presa un altro animale in casa: la gatta. Si, una gatta da pelare! Come giustificheranno questa decisione di fare un ecocentro in un torrente? che relazioni ambientali hanno prodotto per ottenere i permessi? I dati proposti sono veri? Ci sono state delle involontarie omissioni di rilevamento tecnico ed ambientale?

Ci piacerebbe che senza troppe polemiche l'amministrazione rispondesse e che assieme si trovi la migliore soluzione alla questione.

il granchio

Il vicesindaco del Comune ha detto che abbiamo preso un granchio.
Secondo il vicesindaco il progetto è "rispettoso dell'ambiente" e non è una discarica perchè per definizine tecnica discarica è una struttura molto diversa. Per questi motivi dice che abbiamo preso un granchio nell'intraprendere questa azione.

Noi di Aryos riteniamo che il granchio lo abbia preso l'amministrazione comunale nel pensare di realizzare una struttura simile all'interno dell'alveo di un torrente, senza che la popolazione o melgio parte di essa si opponesse al progetto.

Nel rispetto delle regole democratiche, civili e di buona educazione (cosa che manca ad alcuni consiglieri comunali), noi continueremo a difendere il Torrente. "La parola a chi non ha voce"

Aryos

PS: il granchio costa circa 500.000€ ( si che il pesce è caro.....)

ecocentro "granchio" d'oro

Riprende vigore a Voltago la querelle sulla realizzazione di un ecocentro nella zona del Parco Laghetti. Dopo le osservazioni di un gruppo di cittadini contrario all'opera (in proposito è in corso una raccolta di firme), interviene con toni duri l'ex assessore Alessandro Lazzarini, lo scorso anno dimissionario poiché in contrasto con l'attuale gruppo di governo del sindaco Marco Parissenti.
«Sono stato l'unico a votare contro la delibera per la realizzazione di quell'ecocentro - dice Lazzarini - nella famosa seduta del marzo 2005».
Perché era contrario già due anni fa?
«Perché si prospettava una spesa eccessiva, quasi 350 mila euro oggi lievitati (come detto dal sindaco), ad oltre 400 mila euro. Una spesa enorme, per lo stesso importo si potevano realizzare due ecocentri, uno a Voltago ed uno a Frassenè».
In effetti la delibera del marzo 2005 è chiara: «Il responsabile del procedimento, Angelo De Marco, ha sottoscritto gli elaborati del progettista Massimo Miana (figlio dell'attuale vice sindaco Cherubino Miana), per un importo complessivo di 344.500 euro di cui 237 mila per lavori a 107 mila per somme a disposizione».
Sempre dalla delibera si evince che l'amministrazione intende finanziare i lavori attingendo a forme di finanziamento pubblico a livello nazionale, regionale, provinciale e comunitario.
«E allora - attacca Lazzarini - il sindaco Marco Parissenti sia chiaro con la popolazione, spieghi perché per quell'ecocentro il Comune potrebbe accendere un mutuo di 130 mila euro che poi ricadrà sulle spalle dei cittadini che si vedranno aumentare le imposte. In ogni modo a giorni sarà presentato il bilancio e noi cittadini saremo attenti (a Voltago manca un gruppo di minoranza, ndr.), faremo le opportune richieste per vedere chi sborserà il denaro per l'ecocentro e la sala polifunzionale di Voltago tanto cara al vice sindaco. Peccato che quella sala stia facendo ridere il paese. O meglio, i garage sono stati progettati così bene che i mezzi comunali non riescono ad entrare. In parte per mancanza di spazio rimangono fuori e, i portoni non si possono chiudere. Che si fa? Si accorciano i mezzi o si rimette mano ai garage con ulteriore esborso di pubblico denaro?».
Ma ritornando all'ecocentro ci sono altri motivi per cui lei a suo tempo votò contro?
«Certo. Visto che il vice sindaco ha riferito che la struttura assomiglierà a quella di Gosaldo e Rivamonte, come mai costa quattro volte tanto? A Gosaldo la spesa è di 136 mila euro, a Rivamonte 110 mila euro. Solo Falcade spende 339 mila euro, ma è una spesa giustificata dal notevole sviluppo turistico e dal numero di alberghi».
Poi l'auspicio dell'ex assessore: «Mi auguro che alla fine questa operazione non finisca come nel caso dell'asilo di Frassenè. Anche in quella occasione sembrava dovessero piovere contributi da tutte la parti, ma è stato acceso un mutuo di quasi 100 mila euro con evitende danno all'economia del paese».
Mirko Mezzacasa

sede ARYOS rifugio scarpa gurekian


http://www.seggioviafrassene.com/

per info sulle attività che si svolgono in sede " rifugio scarpa" e attività dell'associazione vedi:http://www.seggioviafrassene.com/

lunedì 5 maggio 2008

ecocentro nel Torente Sarzana

L'amministrazine di Voltago Agordino vuole creare un ecocentro nel Torrente Sarzana. Stiamo cercando di fermare questo progetto.

Per questo motivo abbiamo preparato la presente lettera per rendere noti i fatti

Frassenè Agordino, martedì 22 aprile 2008, Earth day - il Giorno Internazionale della Terra


Oggetto: realizzazione discarica-ecocentro in località Via Laghetti a Frassenè Ag.


Da tempo ormai si sente parlare della realizzazione della discarica controllata ovvero, impropriamente, ecocentro, in località Via Laghetti a Frassenè Agordino, comune di Voltago Agordino in provincia di Belluno. Con la presente si vogliono esporre alcune elementari considerazioni che si ritengono importanti soprattutto nel caso specifico cioè quando nel territorio comunale si vanno a proporre e realizzare strutture altamente invasive dal punto di vista ambientale.
Innanzitutto vogliamo sottolineare lo scarso o meglio nullo coinvolgimento della popolazione in fase preliminare. Non si è infatti dato spazio alla voce popolare attraverso discussioni pubbliche, forum, o tavole rotonde che in questo caso sarebbero state opportune e necessarie. Non si è sentito il parere delle associazioni volontaristiche che operano sul territorio e nemmeno degli ormai pochi operatori turistici rimasti. L’amministrazione comunale, non ha ritenuto importante valutare l’effettiva opportunità di realizzare la discarica, oppure lo ha fatto senza una vasta consultazione popolare, che sarebbe stata più che mai necessaria, ma costruendo la decisione su un paradigma di base che riteniamo viziato da pregiudizi dovuti alla scarsa valorizzazione della cultura autoctona propria del nostro territorio e del nostro tempo.
Altra considerazione è relativa alla location della struttura. Riteniamo infatti che il sito proposto dall’amministrazione comunale sia improponibile per l’altissima vulnerabilità ambientale, infatti si trova all’interno dell’ alveo del Torrente Sarzana e ciò rappresenta un fattore di rischio molto alto.
Inoltre il sito è caratterizzato da un bedrock paleozoico molto particolare che costituisce la base della successione stratigrafica dolomitica che quindi dovrebbe essere valorizzato in ben altro modo che non realizzando una discarica proprio nell’alveo del torrente. Ancora vogliamo sottolineare che proprio nei pressi del sito ci sono bellissimi massi erratici wurmiani che rappresentano gli eventi geologici più recenti del nostro pianeta che quindi dovrebbero essere tutelati e valorizzati e non umiliati e ridotti a rango di sito insignificante tale da meritarsi la collocazione a discarica.
Ancora per essere precisi nei termini, a livello etimologico e semantico, è scorretto chiamare una discarica ecocentro infatti lo stesso non si trova in posizione geometricamente centrale rispetto agli abitati e non ha nulla di ecologico in quanto l’etimologia di eco è tutt’altra (dal greco oikos ambiente-casa). Ecocentro sono le oasi ambientali, le riserve, i centri naturalistici, i musei naturali ma non certamente gli accumuli di rifiuti. Ma se davvero le parole non hanno più significato allora perchè non chiamare la discarica come Casa Giardino? Per quanto l’evoluzione semantica della parola possa esser varia il concetto in concreto è sempre lo stesso: discarica!
Il sito si trova inoltre a pochi chilometri dal confine del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e sarebbe un‘ ideale porta di ingresso al Parco, con sentieri tematici naturalistici e geo-escursionisti.
Ancora facciamo presente che nei pressi della prevista discarica ci sono delle strutture residenziali e a circa 200 m il bellissimo parco Laghetti ora purtroppo chiuso ma che si auspica possa ritornare presto un’ importante attrazione turistica ed ambientale del nostro paese.
Da qualche anno da parte dell’associazione culturale Aryos, con sede presso il Rifugio Scarpa, sono organizzate manifestazioni culturali che hanno lo scopo di divulgare le scienze naturali e valorizzare il territorio locale proprio partendo dalle peculiarità naturalistiche, grande ricchezza di questo territorio. Ribadiamo quindi l’importanza della difesa del territorio e soprattutto di quei siti che presentano particolarità naturalistiche non comuni come nello specifico della località in causa, da dove potrebbe partire un affascinante percorso escursionistico tematico che attraversa 250.000.000 di anni di storia geologica del nostro pianeta, partendo dalla base paleozoica rappresentata dalle rocce metamorfiche visibili in sito fino ad arrivare ai piedi del Monte Agner dove invece si impongono in tutta la loro imponenza le dolomie Ladiniche. Riteniamo opportuno dare la priorità a questi temi piuttosto che ad altri argomenti a sostegno della necessità di collocare una discarica proprio in un sito cosi particolare.
L’amministrazione comunale non ha ancora rese pubbliche le spese di questa operazione che ragionevolmente impegneranno il comune e la popolazione per diversi anni per rientrare del denaro speso ed ancora ci chiediamo quale sia l’onerosità di manutenzione della struttura stessa una volta realizzata.
La location scelta dall’amministrazione è un luogo inadatto anche perché la strada di accesso esistente non è idonea al traffico veicolare dei caratteristici mezzi a servizio di queste strutture, mezzi in genere pesanti rumorosi ed inquinanti che dovrebbero attraversare tutto il paese con conseguente disagio soprattutto a quanti abitano lungo Viale della Vittoria, Via Villa e Via Laghetti. La strada di Via Villa e Via Laghetti non ha marciapiede ed un traffico pesante potrebbe aumentare il rischio di incidenti per i pedoni che percorrono la strada.
Non secondario è l’impatto visivo della struttura, che così come collocata sarà visibile sia dalla strada di Via Laghetti, dalle due strade forestali e dai sentieri limitrofi. Vedere dei container ed accumuli di materiali di vario tipo in un sito cosi interessante, crediamo sia del tutto inopportuno.
Le considerazioni che si potrebbero fare sono molte ma crediamo che quanto esposto sia sufficiente per chiedere all’amministrazione comunale che si scelga un altro sito più idoneo a questo tipo di intervento e che abbia queste caratteristiche:

Lontano dal centro abitato.
In posizione centrale rispetto alle frazioni servite.
Servito da strade idonee ad accogliere il traffico veicolare prevedibile.
Lontano da corsi d’acqua onde evitare rischio ambientale.
Lontano da siti di valenza naturalistica e turistica.
Limitato impatto visivo.

Per questi motivi chiediamo che si riveda la decisione di creare una discarica (ecocentro?) nel nostro comune e che se proprio si deve fare perchè le strutture limitrofe sono insufficienti (…) si provveda a scegliere un sito più idoneo che a nostro parere può essere localizzato in Località Manzana, tra Frassenè e Voltago. Di fatto quel sito, a differenza del luogo previsto, rispetta tutte le condizioni di idoneità. E proponiamo che dal sito previsto per la discarica in Via Laghetti parta un sentiero tematico che si sviluppa verso le pendici del Monte Agner, illustrando la storia geologica che va dal Paleozoico al Ladinico coprendo un periodo di tempo di quasi 250.000.000 anni, che in quest’area si può “leggere” e possa rimanere un piacevole luogo per le escursioni dei turisti nella frescura del Torrente Sarzana .
Certi di far cosa dovuta, con la presente, lo staff Aryos si rende disponibile per discutere la migliore soluzione con le autorità amministrative comunali.


Lo Staff Aryos

IL PRESIDENTE
Teresa De Marco

IL VICEPRESIDENTE
Lorenzo Cartisano

I CONSIGLIERI
Caterina Dezuanni
Aron Lazzaro
Renzo Martignago
Igino Parissenti
Alessandro Dario Vianello